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Val di Cornia: Anche CIA, FLI e CDC contro l’eolico a Chiazze di Leopardo
Credit: corriereetrusco.it Marzo 9, 2012 ~~
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[Italian Confederation of Farmers, Future and Liberty party, and the group “Citizens Together” against wind power development in Chiazze di Leopardo — These organizations add to the list of those who see wind energy destroying the landscape with wind turbines erected “at random” around Val di Cornia. Seventeen turbines 120 meters high (40 stories) with rotors as big as those seen from the FiPiLi to the height of Ponsacco arranged as in the map shown below, in addition to the six that the town of Piombino wants to put in industrial area on the edge of the Orti-Bottagone park.]
La Confederazione Italiana Agricoltori della provincia di Livorno, il partito Futuro e Libertà e la lista civica campigliese “Comune dei Cittadini” si aggiungono all’elenco di quelli che vedono come uno scempio al paesaggio le pale eoliche messe “a Random”, cioè a caso, sul territorio della Val di Cornia. Diciassette pale alte 120 metri (come in palazzo di 40 piani) con rotori enormi come quelle che si vedono dalla FiPiLi all’altezza di Ponsacco disposte come nella cartina che vi presentiamo sotto, e che si aggiungono alle sei che il comune di Piombino vuole mettere nell’area industriale al confine con l’oasi di Orti-Bottagone. Buona lettura.
Dalla CIA un secco “no” al mega eolico in Val di Cornia
Nelle parole di Pierpaolo Pasquini , Vicepresidente provinciale , le ragioni di questo no – “La nostra visione di sviluppo locale, che si fonda sulla centralità dell’agricoltura e valorizzazione dello spazio rurale, non si concilia con la realizzazione di strutture come i grandi impianti eolici che segnerebbero negativamente l’immagine del territorio locale indebolendone il percorso di diversificazione economica che faticosamente da tempo si cerca di perseguire.
Siamo convinti che il nostro sistema agricolo, caratterizzato da produzioni di alto valore qualitativo, possa contribuire a ridefinire lo sviluppo locale integrandosi con una offerta turistica qualificata che deve svilupparsi guardando alle potenzialità paesaggistiche e ambientali della Val Di Cornia . Ora che lentamente, ma inesorabilmente viene meno il tratto distintivo industriale che ha caratterizzato nel tempo la nostra zona, la necessità di puntare su altri motori economici è diventata condizione irrinunciabile”.
“E’ per questo motivo- insiste ancora Pasquini- che il nostro territorio per superare la crisi che da tempo colpisce il suo sistema produttivo e ne indebolisce il tessuto sociale , ha bisogno di investire sul valore delle risorse locali , ed è per questa ragione, che anche sotto l’aspetto legato alla diffusione degli impianti eolici, occorre prestare grande attenzione alla tipologia produttiva che si vuole incentivare.
Favorire sulle superfici agricole la realizzazione di strutture di grandi dimensioni, porterebbe da una parte ad un consumo ulteriore di territorio, dall’altra stravolgerebbe l’immagine della Val di Cornia che nel suo insieme conserva ancora un sistema paesaggistico di grande pregio ambientale a cui concorrono boschi, spiagge, beni artistici e archeologici organizzati nel sistema dei parchi, elementi fondamentali su cui puntare per ridisegnare il futuro economico di questo territorio” .
Per la CIA il tema delle energie rinnovabili, per il settore agricolo, va affrontato promuovendo la produzione di energia rinnovabile secondo criteri di localizzazione e diffusione sul territorio di piccoli impianti legati al fabbisogno energetico familiare, per autoconsumo ed integrazione di reddito aziendale.
La nostra visione da sempre è quella di legare alla sostenibilità ambientale e territoriale, gli impianti energetici. La scelta di realizzare anche nel caso dell’eolico, come prima è stato per il fotovoltaico, impianti di grandi dimensioni ci trova quindi fortemente contrari.
Con questa convinzione sosterremo ogni iniziativa che possa contrastare la realizzazione di questi progetti nella Val Di Cornia.
FLI porta in Consiglio Comunale il grande eolico
«Si sta parlando molto, in questi ultimi tempi – inizia AMerini – del progetto di un grosso impianto eolico da costruire nella Val di Cornia. Si tratta di 17 pale di un’altezza di 150 metri che produrranno 34 MW. Di queste una parte sono previste nel comune di Piombino (sembra sei) e l’altra nel comune di Campiglia. Il progetto, presentato dalla ditta WKN, è in attesa del Via da parte degli enti preposti. A differenza delle sei pale approvate nell’area industriale che seguono la linea di costa, queste sono disseminate a caso nella vallata senza assecondare alcuna linea o geometria del territorio. Inoltre, sono tutte previste in località ad alta vocazione agricola, dove vengono coltivati carciofi, spinaci, meloni, pomodori e altre coltivazioni tipiche della nostra zona. In parte ricadono anche nella zona vitivinicola a marchio Doc e Docg “Val di Cornia”. Se approvato sarebbe devastante, sia per l’impatto ambientale, sia per i danni arrecati all’agricoltura.
– Considerato che il consiglio comunale di Piombino, nella passata legislatura, ha stabilito che gli impianti eolici, escluso i piccoli per autoconsumo, potevano essere costruiti solo nelle zone industriali;
– Preso atto che il nostro comune ha già fatto la sua “parte”, in particolare col fotovoltaico, per la produzione di energia alternativa;
– Tenendo conto che un impianto di tali dimensioni, sparso in tutta la vallata, comporterebbe la costruzione di strade e di elettrodotti, che provocherebbero un impatto e un’occupazione di territorio sproporzionato in rapporto all’energia prodotta;
– Visto che la stessa legge nazionale indica che sarebbe opportuno evitare turbine individuali disseminate nel territorio;
Il consiglio comunale
– da mandato al Sindaco e alla Giunta, di fare tutti gli atti necessari per impedire la costruzione di impianti eolici di grandi dimensioni fuori dalla zona industriale.
Futuro e Libertà per L’Italia
Amerini Giampiero
Comune dei Cittadini organizza assemblea pubblica sull’eolico
Il 13 gennaio la società WKN di Catania ha presentato al pubblico il progetto di mega eolico costituito da 17 pale sparse nella Val di Cornia. Venerdì 9 Marzo alle ore 21, presso la saletta comunale di Venturina, un incontro-dibattito per illustrare il progetto e le possibili conseguenze sulla nostra economia. All’iniziativa sono invitati a partecipare cittadini, agricoltori, operatori del settore turistico,associazioni, partiti e amministratori.
«Poche settimane prima, con un’interpellanza – inizia Comune dei CIttadini – avevamo chiesto al Sindaco se era a conoscenza di progetti di grande eolico nelle nostre campagne, ricevendo la seguente risposta: “non risultano agli atti di questa amministrazione progetti per la realizzazione di impianti di grande eolico”.
Subito dopo la presentazione del progetto da parte della WKN la giunta di Campiglia ha dichiarato che serviva la partecipazione dei cittadini, ma a distanza di quasi due mesi nessuna iniziativa pubblica è stata assunta dal Comune. Per ora gli unici ad aver presentato il progetto sono coloro che vogliono realizzarlo. Forse per il Comune la partecipazione è già esaurita?
Ancora una volta il Comune tace sulle grandi opere, non informa e, come se non bastasse, non ha ancora convocato il Consiglio Comunale per discutere un ordine del giorno, presentato dal Comune dei Cittadini il 24 gennaio, relativo al progetto
La realtà è che sono ancora molti i cittadini che non sanno cosa sia il progetto della WKN, dove saranno realizzate le 17 torri eoliche di 150 metri, dislocate casualmente: 4 tra Ghiacci Vecchi e le Lavoriere; 4 tra Rinsacca e Populonia Stazione; 3 alla Sdriscia; 6 tra Franciana, Banditelle ed Affitti. Così come non sanno quanti chilometri di elettrodotti andranno realizzati, quante strade andranno costruite o adeguate.
Siccome quel progetto è destinato a cambiare radicalmente l’immagine di tutta la Val di Cornia, riteniamo necessario informare i cittadini fornendo loro un altro punto di vista rispetto a chi vuol fare l’investimento.
E bene ricordare, infatti, che i rappresentanti della WKN sostengono che le campagne della Val di Cornia sono invase da autostrade, strade, tralicci, impianti industriali, case sparse ovunque, ecc. Siccome sono brutte, allora qui si possono costruire anche 17 torri eoliche che saranno visibili da decine di chilometri.
Una tesi che non condividiamo assolutamente, sia per il valore che ha ancora il paesaggio rurale della Val di Cornia, sia perché ignora totalmente gli effetti negativi sull’agricoltura e sul turismo.
Per queste ragioni abbiamo promosso per VENERDI’ 9 MARZO, alle ore 21, presso la saletta comunale di Venturina, un incontro-dibattito per illustrare il progetto e le possibili conseguenze sulla nostra economia. All’iniziativa sono invitati a partecipare cittadini, agricoltori, operatori del settore turistico,associazioni, partiti e amministratori».
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