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Mega eolico. Le osservazioni contro
Credit: 1 febbraio 2012 iltaccoditalia.info ~~
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UGENTO – I 60 giorni di tempo per presentare le osservazioni al progetto di mega eolico che la Erg vuole realizzare al confine dei territori di Ugento, Taurisano e Casarano, sono scaduti. Nel frattempo, molte sono state le manifestazioni di contrarietà alla centrale da parte di gruppi politici, associazioni e singoli cittadini.
Il progetto prevede 18 pale eoliche da 2,5 MW l’una per una potenza totale di 45 MW, oltre a una serie di opere necessarie al funzionamento dell’impianto, come l’adeguamento delle strade esistenti e la realizzazione di nuove per la viabilità di cantiere a servizio delle torri e la realizzazione di linee elettriche per il collegamento delle singole torri con le cabine di raccolta e con la stazione di trasformazione e smistamento per l’allaccio alla Rete Elettrica Nazionale collocate nei Comuni di Ruffano, Galatina e Casarano.
Italia Nostra Sezione SUD Salento, L.I.L.T. e il comitato “IO Conto” hanno prodotto documentate osservazioni tecniche su rumore e cause di rotture da parte dell’ing. Antonio De Giorgi e da parte di Marcello Seclì in merito alla conservazione del territorio e le notizie storiche sui luoghi interessati dal progetto dei 18 aerogeneratori da 45 MW. Nelle conclusioni della relazione prodotta dalle Associazioni si legge che “l’approccio dello studio è decisamente inadeguato sotto l’aspetto della cultura energetica ed ambientale, in quanto è portato a sottovalutare, con una mentalità tipica di operazioni speculative, gli impatti e le alterazioni sull’assetto generale del territorio, caratterizzato da forti connotazioni rurali e turistiche. Per di più – scrivono Italia Nostra, LILT e Io Conto -, il progetto è frutto di una logica obsoleta e antiscientifica, che considera la produzione energetica slegata dai consumi. Le scriventi Associazioni – concludono – sono convinte che gli aerogeneratori e le opere ad essi connesse di questa taglia, siano intrinsecamente incompatibili con il nostro territorio, fittamente punteggiato di insediamenti rurali e residenziali e da valenze architettoniche, archeologiche, ambientali, paesaggistiche e culturali. Tali interventi trasformano di fatto intere contrade rurali, che conservano ancora pregevoli caratteri di naturalità e di tipicità, in enormi distretti industriali, ponendosi di fatto come detrattori con le vocazioni del territorio.
Anche l’Amministrazione di Taurisano ha presentato corpose osservazioni, insieme a Rifondazione comunista e a 30 residenti nella zona dove dovrebbe sorgere l’impianto.
I gruppi di Rifondazione comunista e dei Comunisti italiani di Ugento hanno inviato le proprie osservazioni al settore Ecologia della Regione Puglia, chiedendo di esprimere parere sfavorevole al progetto.
Le motivazioni che Fernando Fracasso (PrC); Marco Colitti (PdCI); Giuseppe Alfarano (PdCI) e Angelo Minenna (PdCI), segretari politici dei partiti di Ugento e Casarano e consigliere comunale presso il Comune di Ugento, apportano sono numerose.
Intanto, la fitta presenza, nella porzione di terreno nella quale si dovrebbe ricavare il “parco eolico”, di casali e masserie, edifici storici, tutti risalenti almeno agli anni intorno al ‘400-500; oltre ad edifici di pregio dal punto di vista storico-artistico, nell’area sono presenti costruzioni come caseddhri, trulli, forni, furneddhri e muri di recinzione a secco, che la Regione chiede di salvaguardare e che un progetto del genere distruggerebbe.
Non solo. Le contrade in questione, soprattutto contrada “Varano”, sono molto ricche dal punto di vista ambientale, presentando un bosco millenario con vegetazione spontanea tipica del Salento e della flora mediterranea, ed anche dal punto di vista archeologico: “sono ancora presenti – si legge nella nota dei comunisti – opere idrauliche e di canalizzazione di epoca romana tardo repubblicana, importanti frantoi ipogei, strade e viadotti romano–imperiali, che potrebbero costituire i presupposti per richiedere alla Soprintendenza l’assoggettamento a vincolo diretto”. Del resto, tutte le zone nelle immediate vicinanza della città di Ugento sono state oggetto di ritrovamenti messapici di grande valore storico.
Dal punto di vista ambientale, pur non essendo la zona sottoposta a vicolo paesaggistico, è stata tuttavia indicata quale punto panoramico e di “belvedere” d’eccellenza da un progetto del Cuis, il Consorzio universitario interprovinciale salentino. A ciò si aggiunga, dicono i comunisti nelle osservazioni, che i terreni non sono incolti, tutt’altro. Sono ricchi di ulivi secolari che dunque verrebbero espiantati.
Infine, secondo i firmatari della nota inviata in Regione, non si può non tener conto delle abitazioni dei cittadini – ugentini, taurisanesi e casaranesi –, delle strade provinciali e comunali, che impedirebbero di fatto di rispettare la distanza di 300 metri tra l’aerogeneratore ed i fabbricati.
Anche il Punto PDL – ASDI (Al servizio degli Italiani) – sezione di Ugento ha presentato le sue osservazioni al progetto.
“Dalla documentazione presentata dalla proponente Erg Eolica S.rl. – si legge nella nota firmata da Cristian Rovito – non emerge alcuno studio in termini di ‘desiderabilità sociale’ come chiave per la diffusione dell’energia eolica prodotta da fonti rinnovabili, contrariamente a quanto ormai si constata nella letteratura in materia di energia rinnovabile”.
Non è trascurabile, inoltre, l’impatto sul territorio di un impianto industriale di tal tipo, con tutte le conseguenze sul paesaggio, sulla fauna, sulla salute umana e sulla morfologia del territorio. Tutti elementi, scrive Rovito, da tenere presenti nella localizzazione e nella pianificazione dell’insediamento dei parchi eolici. E, l’area scelta dalla Erg, “a tessuto economico-sociale agricolo-forestale, appare in buona parte ricoperta da macchia mediterranea evoluta e soprattutto da uliveti”.
Altra osservazione di Rovito è la mancata comunicazione del progetto. “Non risulta siano mai state organizzate pubbliche udienze – scrive -, né che vi sia stato alcun coinvolgimento informativo delle realtà associative e di tutti i portatori di interesse. Del tutto scarsa è risultata la comunicazione sugli organi di informazione locali, tranne qualche eccezione”.
Poi anche Rovito parla dell’impatto visivo di una centrale delle dimensioni proposte da Erg sul territorio, che risulterebbe inadeguato per il paesaggio in cui la centrale è prevista.
La porola passa ora al Settore Ecologia dell’Assessorato all’Ambiente della Regione Puglia, che dovrà esprimersi sulla Valutazione di Impatto Ambientale.
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